Vi raccontiamo come ogni specie di pianta, sia essa un cespuglio, un albero o unerbacea, ha acquisito nel corso della sua lunga evoluzione una forma che le è propria e congeniale, sviluppata per adeguarsi allhabitat che gli è più congeniale.

Le conifere, ad esempio, essendo tipiche piante di montagna, hanno assunto probabilmente la loro forma a cono per evitare di rimanere schiacciate dalla neve; il pino marittimo, per contro, si apre ad ombrello per raccogliere quanta più luce possibile.

Alcune hanno sviluppato un fusto che le permette di sopraelevarsi sulle altre specie e vedere la luce, altre si sono specializzate nellarrampicarsi sulle altre piante o su qualsiasi supporto, altre ancora preferiscono restare basse e strisciare sul terreno.

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Qualunque sia la loro forma, le piante crescono in modo da raccogliere quanta più luce possibile e per questo, se poste in una posizione luminosa, si sviluppano in modo omogeneo in tutte le direzioni, facendo crescere le foglie in modo da avere una superficie fogliare più estesa possibile.

Nelle piante maggiori, alberi ed alberelli, i rami si sviluppano anche per far fronte a un altro problema: lequilibrio. Se osserviamo un qualsiasi albero girandogli intorno a 360° potremo notare che la massa complessiva, a destra e sinistra del tronco, si equivalgono. È importante che ciò avvenga ed è evidente perché la Natura abbia sviluppato questo sistema di crescita: dovendo lintera pianta poggiare sul tronco, deve poter avere un sostanziale equilibrio. Nelle zone ventose, questo equilibrio è spesso precario e controbilanciato nella pianta dalle radici che si sviluppano in modo da ancorare il fusto al terreno e bilanciare la spinta del vento.

Queste considerazioni dovrebbero essere sempre tenute presenti quando si affronta la potatura di una pianta. Il taglio di un ramo, magari orientato verso la strada e perciò “fastidioso, non opportunamente bilanciato da un corrispondente taglio sul lato opposto, sbilancia la pianta che può impiegare molti anni per recuperare il suo naturale equilibrio. Il taglio indiscriminato delle radici, ad esempio per dei lavori stradali, solo apparentemente non compromette la pianta: in realtà mina la stabilità dellalbero che rischia di trovarsi come una sedia a cui è stata tagliata una gamba.

Nei nostri Comuni spesso vengono effettuati tagli e potatureindiscriminate che sono alla base dello schianto improvviso di alberi quando meno ce lo aspettiamo. Un tempo la cultura contadina ci imponeva un naturale rispetto per le piante e chiunque fosse chiamato a tagliare o potare una pianta lo faceva con il dovuto riguardo e con il massimo rispetto per la pianta. Oggi assistiamo troppo spesso a tagli approssimativi, totalmente incuranti delle più elementari regole e solo a fini utilitaristici. Il risultato è che sempre più spesso ci assiste allo schianto di grandi piante che improvvisamente cedono per una raffica di vento, sotto il peso della prima neve o allapparente minima vibrazione del terreno. Ogni volta che una pianta apparentemente sana si schianta c’è la mano colpevole delluomo che non ha tenuto conto di quel sofisticato sistema di equilibrio messo a punto dalla Natura in migliaia di anni di evoluzione.