Se abbiamo coltivato dei pomodori in vaso…

…ormai la nostra pianta si è alzata ben oltre il metro di altezza e, se non lo abbiamo ancora fatto, dovremo sostenerla legandola a un tutore robusto.Leghiamo il fusto al tutore ogni 15 centimetri circa usando della raffia o un pezzetto di corda senza stringere e mettendo il legaccio appena sotto una biforcazione.

Ricordiamoci di dare regolarmente da bere alla nostra pianta, ma sempre senza esagerare: aspettiamo che la superficie del terreno sia asciutta prima di annaffiare.

Ogni dieci-quindici giorni, aggiungiamo anche del concime. Se non vogliamo usare nulla di chimico, possiamo nutrire la nostra pianta con un pezzetto di banana, da mescolare al terreno. La banana è ricca di Potassio (anche le rose vengono benissimo con questo sistema). Oppure mettiamo un pesce: avete letto bene, un pesce. Gli Incas che coltivavano questa pianta ben prima di noi solevano mettere nella buca in cui trapiantavano il pomodoro anche un pesce (ricco di Fosforo- ndr) per dargli tutto il nutrimento necessario.


Un’operazione importantissima da fare sul pomodoro consiste nel togliere le femminelle. Si definiscono così quei piccoli getti fogliari che appaiono all’ascella delle foglie e dei fusti principali; sottraggono energie alla pianta senza produrre nulla. Noi togliamoli pizzicandoli con le dita e la pianta crescerà forte e sana. Non lasciamoli completamente all’asciutto e, se accadesse, non forniamo troppa acqua, ma solo quanto basta: diversamente, i pomodori si spaccherebbero e diverrebbero preda dei parassiti.