A guardare il clima in questi giorni verrebbe da dire che non solo le mezze stagioni non sono più quelle di una volta, ma nemmeno le stagioni. Neve al Sud, bel tempo al Nord, gelo al mattino, quasi primavera a mezzogiorno…
Anche le piante sembrano un po’ disorientate: la rosa ha aperto timidamente alcune gemme, che verranno inevitabilmente “bruciate” alla prima inevitabile gelata. Meno male che non l’ho ancora potata, anche se capire quando farlo diventa veramente arduo. Bisognerebbe farlo due settimane prima del risveglio vegetativo, ma quest’anno, sarà come vincere un terno al lotto.

Anche il Gelsomino di San Giuseppe, invero tra le prime piante a fiorire, anche prima della forsizia e della magnolia giapponese, ha provato ad aprire delle gemme, come per fiorire, ma si è poi bloccato sentendo il freddo “frizzantino” della notte.

  

Le nostre piante sono messe a dura prova e noi non possiamo far altro che stare a guardare e rimandare con prudenza qualsiasi lavoro di giardinaggio ci venga in mente a tempi, o meglio a climi più certi.

Possiamo giusto, nelle ore più calde di qualche giornata finto-primaverile, aprire un poco le serrette per scongiurare qualche possibile malattia fungina, sempre in agguato, e controllare la copertura del colletto delle piante rincalzando un po’ di corteccia. Il resto è una scommessa.

Le piante di casa, tutto sommato, stanno meglio: temperatura stabile, luce naturale di sempre, annaffiature regolari. Possiamo dar loro anche un po’ di concime, giusto per aiutarle a superare questo strano inverno, e pulire con pazienza le foglie (basta una spugnetta e del latte) per farle respirare meglio. I “giorni della merla” sono alle spalle; ci consola l’andare incontro alla primavera.