A chi non è successo di pensare: “e se piantassi il nocciolo?”. Forse è venuto in mente a noi, forse ce l’hanno chiesto i bambini, ma il dubbio che sia possibile ottenere un pesco dal nocciolo di una pesca in fondo è venuto a tutti.

Ed è esattamente così. Non c’è alcun motivo per cui da un seme non nasca una pianta, a meno che sia stata trattata geneticamente perché rimanga sterile. Ma se abbiamo la buona abitudine di acquistare la frutta dal contadino o al mercato e ne conosciamo la provenienza, avremo senz’altro a disposizione frutta “normale”, naturalmente fertile.

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E allora perché non cimentarci, per il nostro piacere, per la meraviglia negli occhi dei nostri bambini, nell’ottenere delle piante “vere” dai noccioli della frutta? Possiamo applicarci con le nespole, le ciliegie, le pesce e gli albicocchi o le susine.

Non è difficile, se conosciamo i pochi trucchi per farli germinare. Possiamo usare un vaso, ma, più facilmente, una cassetta o, alla mal parata, una di quelle vaschette di plastica in cui ci viene venduta la frutta nei supermercati. Usiamo della sabbia di fiume o, se non la troviamo, del terriccio per piante grasse (è molto sabbioso). Riempiamo la vaschetta per tre quarti e, con lo spruzzatore, inumidiamo tutto il terreno perché sia umido, non fradicio.

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Mettiamo i nostri noccioli a 8-10 cm di distanza uno dall’altro e premiamoli nel terreno perché stiamo appena sotto il livello della terra. Copriamoli di terra con la mano e chiudiamo la vaschetta con la pellicola per alimenti a cui faremo uno o due buchetti in un angolo.
Mettiamo la vaschetta in una posizione luminosa, dove il sole non la colpisca e aspettiamo: possono essere necessarie alcune settimane, persino due mesi, ma prima o poi, se il seme germina, vedremo spuntare la piantina.

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Se l’esperimento è riuscito, non facciamo nulla fino a ottobre, tranne togliere la pellicola e mantenere il terreno umido. Nella seconda metà del mese metteremo ogni seme germinato, raccolto con la terra che gli sta attorno, in un vasetto da 8-10 cm pieno di terriccio universale. Conserviamo il tutto in una serretta o in un luogo fresco per tutto l’inverno.

A primavera la piantina sarà sufficientemente forte da poter essere trapiantata in un vaso più grande (12-14 cm) e messa in piena luce perché si rinforzi ulteriormente e si ingrandisca. Sono necessari generalmente due anni dalla semina prima di poter mettere la pianta in piena terra e, secondo la specie, ancora di uno o più anni prima che faccia frutto.