Uno dei piaceri del giardinaggio è quello di vedere crescere, quasi dal nulla, una pianta. Eppure, curiosamente, abbiamo perso l’abitudine di usare i semi che abbiamo in abbondanza. È il caso del kako (possiamo scriverlo come vogliamo, tanto il suo nome vero è Diospyros kaki, ma nessuno lo chiama così) che contiene molti semi, piuttosto belli per la verità. A cosa serve un seme se non a produrre una nuova pianta?

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Procuriamoci allora un vasetto; in questo periodo probabilmente ne abbiamo tanti a disposizione. Mettiamoci un po’ di terra e pigiamo il seme nel terreno per coprirlo un po’. Lasciamo poi il tutto sul terrazzo, possibilmente con un pezzo di carta che ci avverta della presenza del seme. Non serve fare nulla se non verificare che il terreno rimanga umido. In questo periodo non è difficile, ma se abbiamo riposto il nostro vaso al coperto, è bene, una volta al mese, controllare ed eventualmente annaffiare con poca acqua (una tazzina può bastare).

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Possiamo fare lo stesso anche con l’uva, il kiwi, la mela o la pera.
A primavera, con un po’ di fortuna, potremo veder spuntare delle piantine insolite e con poche cure potremo vederle crescere. Non aspettiamoci i frutti però: saranno necessari almeno tre anni prima che facciano un frutto, ma volete mettere la soddisfazione?