Di quanta terra ha bisogno una pianta per crescere? Poca, pochissima, meno di quanto si pensi perché il ruolo della terra è più “strategico” che funzionale.

Ad esempio, pini e abeti alti dieci-venti metri vivono su una quantità e una profondità di terreno limitatissime. La terra che ricopre la roccia in montagna è talmente poca che ci farebbe desistere persino dal costruirci il nostro orto.

La terra, il terriccio, in realtà svolge un ruolo diverso da quello a cui siamo abituati a pensare: è un meraviglioso laboratorio chimico, operativo 24 ore su 24, 365 giorni all’anno, capace di trasformare la materia vegetale e minerale in componenti tanto piccoli da poter essere veicolati dall’acqua per essere assorbiti dalle radici.

Sorge naturale una domanda: ma quanto “consuma” una pianta? Poco, pochissimo. Ripensiamo al nostro abete in alta montagna per farcene un’idea. I sedici elementi necessari per la vita di una pianta (Azoto, Potassio, Fosforo e via via tutti gli altri) vengono “assorbiti” e utilizzati dalla pianta in quantità minime: si parla di milligrammi e, in molti casi, di microgrammi. Alcuni di questi elementi non vengono nemmeno consumati: servono solo come catalizzatori per produrre gli zuccheri di cui la pianta necessita.

Nella coltivazione idroponica (idrocoltura per semplicità) la terra non esiste: le piante crescono e crescono bene in una soluzione in cui sono presenti gli elementi necessari. Le radici si abbarbicano a materiale inerte, come l’argilla o la ghiaia, per una sola funzione di sostentamento.

Nella foto qui sopra dove mostriamo il kit di fioriere “Orto di Bama”, fatte salve le esigenze “fotografiche” di creare una bella immagine, non c’è alcun motivo per cui una pianta non possa crescere bella e sana e produttiva in uno spazio minimo di terra. Recentemente mi sono imbattuto in una dracena dell’altezza di oltre due metri con foglie lunghe più di 80 cm (quello che definiremmo veramente una bella pianta) che cresceva forse da vent’anni in un vaso di meno di trenta centimetri di diametro in cui, considerando lo spazio occupato dalle radici, ci possono stare forse due-tre bicchieri di terra (per inciso, l’ho vista da un benzinaio, un ambiente che, per i vapori presenti, è anche di per sé molto tossico – meraviglie della Natura).

 

piante fioriera

 

La necessità di fornire normalmente alle piante dell’orto come a quelle ornamentali un giusto spazio sta in due ragioni: evitare che le piante si coprano a vicenda limitando l’esposizione e fare in modo che vi sia tra le piante uno spazio sufficiente per una corretta ventilazione. La mancata ventilazione aumenta il livello di umidità e induce, ad esempio, malattie fungine.

Entrambi i problemi sono, volendo, risolvibili: si può migliorare l’esposizione sfruttando dei semplici pannelli riflettenti in modo che le piante possano prendere luce da ogni lato e una minima ventilazione forzata che mantenga il microclima e l’umidità che comporta intorno alle piante sotto la soglia critica. Tutti espedienti che vengono normalmente sfruttati nelle serre. I meloni, ad esempio, che richiederebbero molti metri quadrati di terra, vengono oggi coltivati in serra in verticale, legando i rami e sostenendo i frutti in reticelle pensili.