L’ammiraglio francese Louis Antoine de Bougainville, approdato a Rio de Janeiro un lontano giorno della metà del ‘700, si innamorò di un rampicante meravigliosamente ricoperto di fiori rosso-violetti….
Certo non poteva immaginare quante generazioni a seguire, in ogni parte del mondo, avrebbero pronunciato il suo nome legandolo alla pianta che aveva scoperto. E chissà se si rese subito conto che quei fiori, che tanto l’avevano stupito, altro non erano che un dolce inganno della natura: quando un fiore da solo non riesce a farsi notare dagli insetti impollinatori, la Natura lo fornisce di accessori vistosi per attrarli. Noi ammiriamo la bouganvillea per quelli che pensiamo siano i suoi fiori, mentre il vero fiore è un insignificante tubicino color crema, allargato in alto e unito alle foglie che sono raccolte in gruppi di tre e che la Natura ha trasformato tingendole di colori vivaci.

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Le brattee, così si chiamano le foglie modificate, restano belle per diverse settimane, anche dopo che i veri fiori sono appassiti. Questa caratteristica fa sì che la fioritura appaia molto più lunga di quella reale rendendo la bouganvillea particolarmente apprezzata come pianta ornamentale.
Data la sua origine, è una pianta che ama un clima temperato e inverni miti; ama essere esposta al sole e trovare un terreno fertile e profondo in cui affondare le sue radici.

In giardino possiamo piantarla contro una parete e, almeno per i primi due anni, cercare di ripararla dal gelo (se abitiamo al Nord) con del tessuto non tessuto. Possiamo anche coltivarla in vaso, sul nostro terrazzo, purché le procuriamo un vaso profondo 50-60 cm (il Piramide, ad esempio, ma anche la fioriera Separé) riempito con terriccio leggero (quello per le rose va benissimo), ben concimato. Manteniamo il terriccio sempre un poco umido e, per tutta la bella stagione, diamo alla pianta del concime liquido una volta alla settimana.