Pensare alla nostra alimentazione senza il pomodoro ci pare difficile, anche se non è sempre stato così…

Il pomodoro è arrivato molto tardi sulle nostre tavole; benché sia stato importato in Italia durante la dominazione spagnola e la conquista di Napoli nel 1503, per anni, anzi secoli, è rimasta solo una pianta ornamentale.

La prima ricetta ufficiale dei vermicelli al pomodoro venne pubblicata solo nel 1839 (“La cucina casareccia” di Guido Cavalcanti), segno evidente che il pomodoro era entrato a far parte dei cibi consumabili e considerati buoni.

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Ma bisogna attendere la fine del secolo (1875) con la nascita dell’industria conserviera ad opera di Francesco Cirio per assistere alla progressiva e rapida diffusione del pomodoro in tutta la penisola e l’altrettanto crescente diffusione della coltivazione di questo prezioso e imperdibile ortaggio.

     

 


L’opera compiuta da Cirio in tal senso diede un potente impulso all’economia della Campania e di molte regioni, creando i presupposti per un rilancio dell’agricoltura che assumeva un ruolo “industriale”. Si può senz’altro dire che il pomodoro, oltre ad allietare le nostre tavole, ha permesso a intere generazioni di vivere, svilupparsi, specializzarsi. L’Italia rimane ancora oggi il maggior produttore e la nazione che vanta il più ampio numero di varietà coltivate.