Riuscire a moltiplicare una rosa per talea è un giusto motivo di orgoglio e ci permette di avere una pianta “vera” prelevando semplicemente un pezzetto di pianta da un roseto che ci piace.

Dobbiamo sapere però che, mentre le rose sarmentose (quelle che chiamiamo rampicanti) si possono moltiplicare per talea come qualsiasi altra pianta, per le rose arbustive (a cespuglio, senz’altro le più belle e preziose) dobbiamo adottare qualche piccolo trucco “professionale”.

Ecco come fare.

Innanzitutto scegliamo un ramo non fiorifero, cioè che non presenti boccioli. Scegliamolo verde, nella parte esterna della pianta, senza evidenti problemi di salute (macchie, buchi, foglie accartocciate). Il primo trucco consiste nel “dove tagliare”. Di solito tagliamo le rose un centimetro sopra a un nodo o a una gemma. In questo caso invece dobbiamo tagliare un centimetro sotto un nodo. La talea che dobbiamo ottenere (anche attraverso più tagli dello stesso ramo) deve presentare una coppia di foglie alla sommità e un nodo alla base.

Secondo trucco: tagliamo a metà le foglie con delle forbici pulite. Questo limiterà la disidratazione della talea, che è il pericolo maggiore. Mettiamo la nostra talea in un vasetto da 8-10 cm di diametro (vanno bene anche i piccoli vasetti di torba) che riempiremo con un mix in parti uguali di terriccio ordinario e terriccio per piante grasse (per una sola talea è un investimento, ma se ci vogliamo sbizzarrire con altre piante questo mix è ideale). Bagniamo il terreno.

Terzo trucco: avvolgiamo la talea con un sacchetto da congelazione (plastica trasparente) a cui praticheremo un paio di fori con la forbice all’altezza del bordo del vaso. Leghiamo il sacchetto al vaso in modo da realizzare una mini-serra.

Mettiamo il vaso con la talea in una posizione luminosa, ma non esposta al sole (anche in casa va bene).

Non ci resta che aspettare. Se le foglie, benché tagliate, rimangono verdi, vuol dire che la talea è viva e non ci dobbiamo preoccupare. Non apriamo il sacchetto: l’acqua versata nel vaso all’inizio non può evaporare e manterrà il terreno umido a lungo. Dopo alcune settimane (tre o quattro) spunteranno alla sommità della talea delle foglioline: significa che la pianta ha emesso radici e comincia vegetare. Attendiamo ancora qualche giorno prima di togliere il sacchetto. Quando lo facciamo, controlliamo il terreno, bagniamolo (unendo magari del fertilizzante) e lasciamo crescere la pianta.

La nostra nuova rosa è nata ma è ancora troppo debole per affrontare l’inverno. Troviamole perciò entro la fine di ottobre un ricovero dove farla svernare: va bene la serretta in cui riponiamo i gerani, una veranda non riscaldata, un locale fresco ma luminoso (spesso va bene il pianerottolo sulle scale). A primavera la nostra rosa sarà sufficientemente robusta per poter essere messa in un vaso più grande (18-20 cm di diametro) ed esposta in piena luce. Se siamo fortunati fiorirà già a partire dall’estate; il successivo inverno potrà essere lasciata all’aperto senza protezione.