L’erica è una di quelle piante che ci regala fioriture proprio in questa stagione, nonostante il freddo e benché la maggior parte delle piante sia ormai in riposo vegetativo.

La chiamiamo Erica, ma il suo nome botanico è Calluna vulgaris. La sua stretta somiglianza con l’Erica carnea, da cui si distingue per il numero di petali (quattro per la Calluna e 5 per l’Erica) e per l’altezza, fino a 45 cm per la prima e non più di 30 per la seconda.

I fiori a forma di tante piccole campanelle disposte su spighe lunghe anche 20 centimetri, rimangono sulla pianta per quasi due mesi. Sono piante perfette per dare un po’ di colore ai nostri davanzali ormai sbiaditi o vivacizzare i nostri ambienti. Data la sua rusticità si presta ad essere impiegata in giardino, per creare bordure, sul terrazzo per riempire le cassette ormai vuote, ma anche in casa dove possiamo comporre ciotole (come la ciotola Paglia di Bama ad esempio) usando una o più piante.

ciotole Paglia

L’erica (nel senso di Calluna) di per sé preferisce il fresco dell’ambiente esterno e in casa soffre un po’ per l’eccesso di calore e soprattutto per la secchezza dell’aria; ma se la mettiamo lontano dai termosifoni, davanti a una finestra e manteniamo il suo terreno sempre umido, resiste bene senza problemi. Un vaso a riserva d’acqua come il Brezza di Bama in casa è perfetto: può accogliere due piante che cresceranno e fioriranno a lungo.

      fioriera Brezza              fioriera Brezza

Usate per decorare il davanzale, queste piante mostrano tutta la loro rusticità, accettando facilmente qualsiasi tipo di terreno, anche già usato per altre piante, arricchito semplicemente con un poco di fertilizzante.

Possiamo anche piantarla in grossi vasi alla base di piante più grandi, per decorare il vaso ed impedire che rimanga sguarnito.
In esterno controlliamo di tanto in tanto che il terreno sia umido (specialmente se il nostro terrazzo è coperto), mentre in giardino non dovremo fare praticamente nulla perché l’umidità del terreno è sufficiente.